lav4

Cerca

lunedì 3 maggio 2010

REGIONE SICILIA CONCORSO (scad. 13 maggio 2010) Avviso pubblico per il conferimento di un incarico di direttore di struttura complessa nella...

REGIONE SICILIA CONCORSO (scad. 13 maggio 2010) Avviso pubblico per il conferimento di un incarico di direttore di struttura complessa nella disciplina area della medicina diagnostica e dei servizi, e di un posto di direttore dell'U.O.C. di anestesia e rianimazione per uno dei distretti ospedalieri dell'Azienda sanitaria provinciale di Catania. In esecuzione della deliberazione n. 206 del 3 febbraio 2010, esecutiva a norma di legge, e' indetto avviso pubblico per il conferimento di un incarico di direttore di struttura complessa nella seguente disciplina: area della medicina diagnostica e dei servizi - un posto di direttore dell'U.O.C. di anestesia e rianimazione per uno dei distretti ospedalieri dell'ASP CT; L'incarico sara' conferito alle condizioni giuridiche previste dall'art.15-ter del decreto legislativo n. 502/1992 come modificato dal decreto legislativo n. 229/1999 e dal decreto legislativo n. 254/2000, nonche' dai decreti del Presidente della Repubblica n. 483/1997 e n. 484/1997. Il termine per la presentazione delle domande, redatte in carta libera e corredate dei documenti prescritti, scade il trentesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Il testo integrale dell'avviso, con l'indicazione dei requisiti e delle modalita' di partecipazione, e' stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n. 4 del 26 marzo 2010. Per ulteriori informazioni rivolgersi al settore affari del personale dell'Azienda sanitaria provinciale di Catania - Ufficio concorsi, in atto ubicato in via Seminara n. 9 - Gravina di Catania - tel. 095/2540330 - 095/2540379 - 095/2540325.

Fonte

PROVINCIA DELLA SPEZIA :BANDO PER L’ASSEGNAZIONE DI BORSE DI TIROCINIO


BANDO PER L’ASSEGNAZIONE DI BORSE DI TIROCINIO “Progetto Tirocini Formativi” approvato con D.G.R. n. 1736/08, l’Agenzia Liguria Lavoro - Ente Strumentale della Regione Liguria - e Camera di Commercio di Genova, in collaborazione con Università di Genova, Centri per l’Impiego delle Province Liguri e Centro Ligure per la Produttività
Scadenza: 31/07/2010

Bando
Allegato A
Allegato B

Grecia: ok piano aiuti. Sindacati in piazza Indetto uno sciopero di 48 ore all'indomani delle "crudeli misure" annunciate dal governo


ATENE - "I responsabili della crisi debbono essere puniti" ha affermato oggi il presidente della repubblica Karolos Papulias ricevendo il premier Giorgio Papandreou all'indomani dell'annuncio del duro pacchetto di austerità in cambio di 110 mld di crediti Ue-Fmi. Il governo ha già annunciato la creazione di una commissione d'inchiesta parlamentare che però non è stata ancora insediata. Secondo i sondaggi l'85% dei Greci ritiene l'ex premier Costas Karamanlis il principale responsabile della catastrofica situazione del paese.

INDETTO SCIOPERO DI 48 ORE - Il sindacato dei dipendenti pubblici Adedy ha annunciato 48 ore di sciopero a partire da domani, invece delle 24 previste per mercoledi, contro le "crudeli e brutali misure senza precedenti" annunciate ieri dal governo in cambio di 110 miliardi di aiuti Ue-Fmi. Mentre oggi scioperano contro il piano di austerità da 30 miliardi in 3 anni i dipendenti municipali, il Consiglio esecutivo di Adedy invita i Greci a "rispondere con forza" da domani al "saccheggio dei redditi e dei diritti dei lavoratori sia nel settore pubblico che privato". Mercoledi 5 maggio lo sciopero di Adedy confluirà in quello generale, il terzo contro il piano di austerità , cui partecipano anche il sindacato del settore privato Gsee e quello comunista Pame. Resterà paralizzato in tale occasione il traffico aereo, a causa della protesta dei controllori di volo, quello terrestre, sia urbano che nazionale, e marittimo. Saranno inoltre chiusi ospedali, scuole e uffici pubblici. Il premier Giorgio Papandreou ha affermato che le nuove misure sono l'unico modo "per salvare il paese dalla bancarotta". Sindacati e opposizione lo accusano invece di spingere il paese verso una "profonda recessione" e una "esplosione sociale" con i duri tagli salariali e pensionistici per i dipendenti pubblici, interventi normativi nel settore privato e aumenti delle tasse.

PAPANDREOU SENTE BERLUSCONI: GRAZIE ITALIA - Il premier greco George Papandreou "ha telefonato al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per ringraziarlo, ricordando che l'Italia è stata la prima in Europa a sostenere un intervento in favore della Grecia". Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, intervenendo alla giornata di studio sui rapporti tra Italia e Ue.

UE, VIA LIBERA A PIANO AIUTI DA 110 MLD
(di Ugo Caltagirone)
Il dado è tratto. L'Europa ha deciso e in pochi giorni saranno sbloccati gli aiuti alla Grecia. In tempo perché il governo Papandreou possa far fronte ai titoli pubblici in scadenza (per 8,5 miliardi) il prossimo 19 maggio. E' stato l'Eurogruppo - riunito in sessione straordinaria alla presenza del presidente della Bce, Jean-Claude Trichet - a dare all'unanimità il via libera al meccanismo di sostegno finanziario triennale grazie al quale nelle casse di Atene saranno versati 110 miliardi di euro, di cui 80 a carico dei Paesi euro e 30 carico dell'Fmi. Quest'ultimo li approverà in settimana. Nel 2010 gli aiuti ammonteranno a 45 miliardi di euro, di cui 30 arriveranno dai prestiti bilaterali che gli Stati di Eurolandia concederanno ad Atene ad un tasso del 5%. Prestiti la cui erogazione sarà coordinata dalla Commissione Ue. Il principale contribuente sarà la Germania, con 8,4 miliardi di euro, seguita dalla Francia con 6,3 miliardi e dall'Italia con 5,5 miliardi. I ministri dell'Eurogruppo hanno anche deciso di stanziare 10 dei 110 miliardi per un fondo di stabilizzazione delle banche greche da attivare in caso di necessità. E hanno appoggiato l'ipotesi di una partecipazione delle banche della zona euro al piano: "Tutti i ministri sono d'accordo ha detto il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker - per veder assieme ai rappresentanti del settore bancario del proprio Paese quale contributo volontario le banche potranno eventualmente dare". Un vertice dei capi di Stato e di governo dell'Eurozona è stato comunque convocato dal presidente della Ue Herman Van Rompuy per venerdì 7 maggio, per fare il punto della situazione sull'iter della concessione dei prestiti nei vari Paesi e per uno scambio di vedute su cosa fare per il futuro per prevenire altre crisi e per garantire la stabilità della zona euro Soddisfatto il presidente della Bce: "L'attivazione del piano di aiuti era necessaria per garantire la stabilità della zona euro", ha affermato Trichet al termine della riunione, sottolineando come "la decisione presa è perfettamente in linea con quanto auspicato, un buon risultato". Tira un sospiro di sollievo, almeno per il momento, soprattutto il ministro greco delle finanze, George Papaconstantinou, che - a proposito del programma di austerità chiesto ad Atene per poter ricevere i prestiti - parla di una "decisione difficile per il popolo greco ma necessaria". Poi con orgoglio assicura che Atene "rimborserà fino all'ultimo euro" i prestiti ricevuti, e come la Grecia non si senta assolutamente "un Paese sotto tutela, ma un Paese che si assume le proprie responsabilità". Una risposta indiretta, quella del ministro greco, anche alla Germania che in queste settimane più di altri ha opposto resistenza all'attivazione del piano di aiuti e che ancora - per bocca del ministro dell'economia Rainer Bruderle - ha ammonito: "Vigileremo con minuzia sull'attuazione del programma di risanamento della Grecia. Atene dovrà attuarlo alla virgola". Il via libera di Berlino agli aiuti arriverà comunque domani nel corso di un consiglio dei ministri straordinario. L'attuazione del programma greco sarà comunque monitorata costantemente, con una valutazione che la Commissione Ue - ha spiegato il commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn - darà ogni tre mesi, in collaborazione con la Bce.

Fonte

domenica 2 maggio 2010

In sei regioni disoccupazione giovanile oltre il 30% Confartigianato, solo ex colonie francesi peggio del sud


ROMA - Nel 2009 in sei Regioni il tasso di disoccupazione dei giovani tra 15 e 24 anni è risultato superiore al 30%: in Sardegna è al 44,7%, in Sicilia al 38,5%, in Basilicata al 38,3%, in Campania al 38,1%, in Puglia al 32,6%, in Calabria al 31,8% e nel Lazio al 30,6%. Sul versante opposto le Regioni con la disoccupazione più bassa sono la Toscana con il 17,8%, la Valle d'Aosta con il 17,5%, il Veneto con il 14,4% e il Trentino-Alto Adige con il 10,1%.

A scattare la fotografia sulla disoccupazione giovanile è la Confartigianato nelle elaborazioni flash appena pubblicate e che vede il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) arrivato a marzo 2010 al picco del 27,7%, 2,9 punti percentuali in più rispetto ad un anno prima. Se si prende a riferimento il tasso di occupazione, in otto regioni si riscontra un tasso inferiore al 20%: i valori più bassi in Campania (12,9%), seguita dalla Calabria (13,4%), la Basilicata (13,6%), la Sicilia (14,2%), la Sardegna (15,5%), il Molise (17,7%), l'Abruzzo e la Puglia (18,4%).

I tassi di occupazione più alti Confartigianato li registria in Valle d'Aosta con il 27,8%, in Emilia-Romagna con il 28,1%, in Lombardia con il 28,8%, in Veneto con il 30,2% e in Trentino-Alto Adige con 34,2%. La più bassa occupazione dei giovani tra 15 e 24 anni in Campania con il 12,9%, in Calabria con il 13,4%, Basilicata con 13,6%, Sicilia con 14,2% e Sardegna con il 15,5%. In una valutazione su più larga scala, prendendo cioé in esame la classifica del tasso di occupazione delle 271 regioni europee (e riferita al 2008), tra le ultime dieci regioni europee per tasso di occupazione 15-24 anni, ben quattro sono italiane: Campania, Basilicata, Sicilia e Calabria. Peggio di Sicilia e Calabria fanno solo le tre ex colonie francesi oltremare della Martinica, della Guyana francese e di Guadalupa.

TASSO DI ABBANDONO SCOLASTICO: il valore più elevato si riscontra, questa volta, al nord: a Bolzano il tasso di abbandono è del 17,4%, seguito dalla Sicilia con il 15,7%, dalla Sardegna con il 15,2% dalla Campania con il 13,9% e dalla Liguria con il 12,3%. Il più basso abbandono scolastico lo riscontriamo nelle Marche con il 7,8%, nel Veneto con il 7,5%, nel Molise con il 6,9%, in Friuli Venezia Giulia con 6,5% e in Umbria con il 5,0%.

LAVORO IRREGOLARE: bassa attività e bassa occupazione associata ad un elevato abbandono scolastico possono essere segnalatori di attività del mercato del lavoro parallelo costituito dal 'sommerso'. Con riferimento al 2007, la quota di unità di lavoro irregolari sul totale è dell'11,8% in media nazionale, con un valore del Mezzogiorno che è più che doppio rispetto alle due ripartizioni del Nord. Il valore del tasso di irregolarità del lavoro più alto è quello della Calabria (27,3%), seguita a distanza da Molise (19,4%), dalla Basilicata 19,0%) e dalla Sicilia e Sardegna (entrambe con 18,8%). Sul versante opposto, la maggiore regolarità del mercato del lavoro la riscontriamo in Toscana e Veneto (8,6%), Bolzano e Lombardia (8,4%) e infine Emilia Romagna (8,1%).

Per Confartigianato, "uno strumento come l'apprendistato può aiutare l'economia italiana a colmare il gigantesco gap rispetto al resto d'Europa per quanto riguarda le condizioni del mercato del lavoro giovanile. Il contratto di apprendistato può facilitare sia l'accesso al mercato del lavoro da parte dei giovani, sia a favorire quella formazione in azienda che diventa indispensabile per ridurre la discordanza tra domanda e offerta rilevata sul nostro mercato dl lavoro. Va infatti evidenziato - conclude Confartigiato - che a fronte di una difficoltà di reperimento di personale non stagionale nell'artigianato del 25,1% nel 2009, si osserva che in ben otto regioni la difficoltà di reperimento supera il 30%".

Fonte

Scuola:ampliato fronte sciopero scrutini Accanto ai Cobas anche il coordinamento dei precari

ROMA, 2 MAG - Si allarga il fronte di chi vuole mettere in campo lo sciopero degli scrutini contro i tagli decisi dal Governo nel settore dell'istruzione. Accanto ai Cobas, che nelle scorse settimane hanno proclamato uno sciopero di due giorni a giugno in concomitanza con i giorni degli scrutini, si schiera anche il Coordinamento dei precari della scuola. In un documento, il Coordinamento denuncia 'le drammatiche ripercussioni del piu' grande licenziamento di massa dell'Italia repubblicana'.